The Claddagh Ring

 

Angel: “Ho qualcosa per te. Per il tuo compleanno. Io…io volevo dartelo prima, ma…”

 

Buffy: “E’ bellissimo.” 

Angel: “Quella che era la mia gente – prima che io cambiassi – se lo scambiava come segno di devozione. E’ un anello Claddagh. Le mani rappresentano l’amicizia, la corona rappresenta la lealtà…e il cuore…beh, lo sai…Indossalo con la punta del cuore rivolta verso di te. Significa che appartieni a qualcuno. Così.”

Angel: “Mettilo.”

Come dimenticare il meraviglioso momento in cui Angel dona alla sua adorata Buffy l’anello Claddagh? Quegli istanti sono impressi a fuoco nella memoria di noi immortal shippers. Angel sta per andare via, non sa se ritornerà, se morirà, se avrà ancora la possibilità di rivederla, ma sa che la ama, che è la sua vita, il suo destino…sa che lui LE appartiene. 

Buffy è visibilmente commossa e noi con lei, bacia l’anello che il suo uomo porta con la punta del cuore rivolta verso l’interno, poi lui le infila il Claddagh al dito e sono uniti…per sempre, per tutta l’eternità dell’amore. 

Angel perde l’anima e Buffy perde il suo amore. Quale atroce disperazione, quale tormentoso fardello deve essere per lei il pensiero di esser stata la causa della rovina di Angel!!! Guarda l’anello con gli occhi pieni di lacrime e la morte nel cuore, come farà a vivere adesso?

Il ricordo della loro notte di comunione e passione torna a torturarla, tutto è perduto…ma nel sogno i due anelli brillano all’unisono: e il cuore…beh, lo sai.

Il terribile Angelus è tornato. Il suo diletto è tormentare la giovane cacciatrice, ossessionarla, farla impazzire, ucciderla. Ma Angelus non può davvero uccidere Buffy, non può farlo…persino Spike glielo urla in faccia. Anche Angelus la ama. Il sanguinario vampiro tradito da un anello e quel cuore sempre rivolto all’interno:

Quando Willow si propone per castare l’incantesimo che maledirà Angel di nuovo, Xander reagisce malissimo e accusa violentemente Buffy. La cacciatrice accusa il colpo e non sa cosa fare, non vuole mettere in pericolo la vita della sua migliore amica. E’ al telefono con Willow che le chiede cosa ha deciso di fare quando, cercando dei paletti in un cassetto, ritrova il Claddagh che Angel le aveva donato. Guarda il piccolo oggetto con rimpianto e in lei riaffiorano sentimenti mai sopiti.


Dopo aver ucciso un Angel che aveva riavuto la sua anima per salvare il mondo, Buffy è devastata e il senso di colpa non l’abbandona mai. Di notte i sogni la inseguono, col fantasma del suo grande amore che la cerca e la lega a sé al di là della morte. I due innamorati sono l’uno tra le braccia dell’altra e stanno ballando guardandosi negli occhi. Le loro mani sono intrecciate, ma il momento è spezzato dall’anello della ragazza che cade a terra. Angel lo raccoglie e la sua mano si stringe a pugno attorno al piccolo oggetto, cominciando a grondare sangue, quel sangue che la cacciatrice ha dovuto versare per fare la cosa giusta. L’uomo l’accusa di aver tradito il suo amore e Buffy è sconvolta e disperata.

La cacciatrice si sveglia e guarda l’anello che tiene conservato sul cassetto del comodino. Non riesce ad andare avanti con la propria vita, l’ossessione per quello che ha fatto non le da pace.

Quando Scott, un ragazzino del liceo, le regala un piccolo Claddagh come simbolo di amicizia, Buffy fa cadere l’anello disperata, come se la sola vista dell’oggetto le avesse bruciato le mani e il cuore.


Dopo aver consigliato a Faith di liberarsi dei propri incubi affrontandoli, Buffy decide di seguire quelle parole in prima persona. Va alla magione di Angel, proprio nella sala in cui ha infilato la spada nel corpo del suo amore, e lascia a terra l’anello Claddagh, il simbolo del loro legame, sussurrando un tristissimo addio. 

Deve ricominciare a vivere, Angel non tornerà mai più. Non troverà più conforto tra quelle forti braccia, non avrà più quell’uomo dolcissimo che la ascoltava paziente, che la coccolava e la faceva sentire protetta, che la amava al di sopra di ogni cosa e che con un solo bacio la incendiava, che l’aveva resa donna facendole scoprire cosa volesse dire adorare completamente, fortemente, disperatamente - corpo e anima - qualcuno. Ma il destino ha scritto un’altra storia per loro, la forza del loro sentimento è così grande da superare l’inferno, le diversità, le tenebre. Il loro amore è luce ed ombra che si sposano in una comunione totale, è miele dolce e amaro fiele, ed è proprio questo amore che riporta Angel indietro: l’anello che Buffy ha lasciato sul pavimento apre un vortice che risucchia il vampiro sulla terra, dopo due secoli di tribolazioni e torture all’inferno.

Qui di seguito riportiamo la romanticissima storia del Claddagh Ring, per sottolineare la poesia che aleggia attorno all’anello e per capire ancora meglio quanto significato abbia avuto nella relazione d’amore tra Buffy ed Angel: 


Questo meraviglioso anello deve il suo nome a Claddagh, un villaggio di pescatori sulla baia di Galway - che è proprio il paese d’origine di Liam – fondato nel 1232. La parola Claddagh in gaelico indica la sabbia rocciosa tipica proprio di quella zona. 

Il villaggio era popolato da uomini molto orgogliosi delle loro tradizioni e gelosi della loro indipendenza. Una di queste tradizioni locali – sicuramente la più conosciuta e la più romantica – era il Claddagh Ring. 

L’anello è tutt’oggi famoso in Irlanda perché rappresenta la fede nuziale ed è indossato in tutto il mondo come simbolo universale di amicizia, lealtà ed amore. I primi esempi di questo gioiello, in oro, argento e bronzo, sono dei veri e propri capolavori, e si trovano esposti presso il National Museum of Ireland a Dublino e il Victoria and Albert Museum a Londra. Valoroso cimelio di famiglia, ereditato per secoli dalla madre alla figlia primogenita, il Claddagh Ring è diventato anche un simbolo del legame con il passato. Si ricorda che per moltissime persone che hanno dovuto lasciare l’Irlanda durante la carestia del XIX secolo, diretti verso posti più sicuri, ad esempio in America, il Claddagh Ring è diventato l’unico legame con la propria patria e l’unica eredità familiare. Ed è proprio nel periodo della carestia che l’anello cominciò a diventare popolare fuori dal Connemara grazie all’esodo dall’ovest. 

Secondo la tradizione, il Claddagh Ring ha la forma di due mani che abbracciano un cuore sormontato da una corona..

“The hands are there for friendship, 

the heart is there for love. 

For loyalty throughout the year, 

the crown is raised above.”

(Love, Loyalty, and Friendship o, in gaelico, "Gra, Dilseacht agus Cairdeas" - pronunciato graw, dealshocked ogis cordiss). 


Tale particolare disegno gli conferisce un triplice significato: è un anello di amicizia, di fidanzamento e di nozze. Lo scopo per cui è scelto è manifestato dal modo in cui l’anello viene indossato: 


- Amicizia: mano destra, con la punta del cuore rivolta verso l’esterno. 

- Fidanzamento: mano destra, con il cuore puntato verso l’interno. 

- Matrimonio: mano sinistra con il cuore puntato verso l’interno. 


Finora si è dimostrato come ogni elemento dell’anello abbia un significato per chi lo indossa. Ma da dove proviene ogni simbolo? Una prima interpretazione risale addirittura all’epoca degli dei. Dagda era il padre degli dei e aveva il potere di far splendere il sole. Egli rappresenta la mano destra del Claddagh Ring. Anu, che in tempi primordiali era l’antenata e madre universale dei Celti, rappresenta la mano sinistra del Claddagh ring. 

La corona rappresenta Beathauile, che rappresenta la vita in sé, significato a cui possiamo risalire dall’etimologia: Beatha significa vita e Uile significa tutto o intero, da cui Beathauile che potrebbe significare principio vitale. Il cuore rappresenta la somma dei cuori di ogni membro dell’umanità. 

Un’altra interpretazione del significato dell’anello è strettamente collegata al trifoglio, uno dei simboli più antichi della Trinità tra gli irlandesi. La corona rappresenta il Padre, la mano sinistra il Figlio e la mano destra lo Spirito Santo, tutti concentrati sul cuore al centro che simboleggia l’umanità. 

Sulle origini del Claddagh vi sono diverse storie. Una, poco attendibile ma ugualmente molto nota, parla di un re innamorato di una giovane contadina, che però non poteva sposarla per ragioni di stato. Il giovane non riuscì a sopportare il dolore e si tolse la vita, chiedendo che sulla sua lapide fossero rappresentate due mani intorno a un cuore incoronato come simbolo del suo eterno amore per la fanciulla. Altre due storie, molto più famose, hanno entrambe per protagonisti membri della famiglia Joyce, originaria di Galway. 

La leggenda più antica, risalente al XVI secolo, racconta che Domingo de Rona, un ricco mercante spagnolo i cui affari lo portavano spesso a Galway, incontrò Margaret Joyce in una delle sue visite nella cittadina irlandese e se ne innamorò, sposandola subito. Sfortunatamente, però, la loro felicità fu breve. Subito dopo il matrimonio Domingo morì e Margaret ereditò il suo enorme patrimonio. Nel 1596 la donna si risposò con il governatore di Galway. L’uomo non la sposò per la sua grande ricchezza e ciò è dimostrato dal fatto che lasciò l’uso dei sui beni totalmente nelle mani di lei, la quale non sperperò il denaro, ma ne donò gran parte alla città per far costruire numerosi ponti. 

Si narra che un giorno un’aquila lasciò cadere dal cielo sul grembo di Margaret un anello d’oro, il primo Claddagh ring. Questo evento non fu ritenuto dalla popolazione del villaggio un vero e proprio dono divino, una ricompensa per la sua generosità. 

La seconda leggenda, molto più realistica, è sicuramente romantica e imprime ancora più forza al significato del Claddagh. Essa narra di un abitante di Galway, Richard Joyce, che durante la seconda metà del XVII secolo fu catturato dai pirati algerini mentre era in viaggio per le Indie Occidentali. Questi lo vendettero come schiavo a un ricco orafo moresco, che gli insegnò la sua arte e lo fece diventare un eccellente cesellatore. 

Nel 1689 il re William III d’Inghilterra ottenne il rilascio degli inglesi catturati, Joyce compreso. In tutti gli anni trascorsi insieme il Moro si era affezionato a Joyce e lo implorò di restare da lui, promettendogli la mano della figlia e metà del suo patrimonio. Joyce, tuttavia, non si fece tentare poiché non vedeva l’ora di tornare nel suo paese natio dove aveva lasciato una fanciulla, di cui era profondamente innamorato, proprio a pochi giorni dalle loro nozze. Egli aveva creato per lei il Claddagh Ring, e quando fece ritorno a Galway scoprì che non solo non aveva mai smesso di amarlo, ma che gli era anche rimasta fedele e non si era mai sposata con nessuno, sempre in attesa del ritorno del suo unico vero amore. E lui le si presentò con il celebre anello d’oro, simbolo del loro amore duraturo. Due mani a rappresentare l’amicizia, la corona a significare la loro lealtà e devozione e il cuore a simboleggiare il loro reciproco amore eterno. I due si sposarono subito e non si separarono mai più! 

Alcuni modelli di Claddagh ring tuttora esistenti portano le iniziali R.I. e sono quindi attribuiti a Richard Joyce. 

Fra gli altri famosi possessori di un claddagh ring vanno ricordati: la regina Vittoria e il re Edoardo VII, la principessa Grace e sembra anche altri componenti della famiglia Grimaldi, Ronald Reagan, Adam Clayton (U2) e Ronan Keating (Boyzone). 


[Le notizie sulla storia del Claddagh Ring sopra riportate sono state raccolte dal web.]


H O M E

from Drink My Soul